Occhio all'anno del drago
Gli eventi della politica e dell'economia della Cina da seguire nel 2024
Buon anno del drago da Shanghai! 龙年快乐!
Il 10 febbraio il coniglio è uscito di scena, lasciando il posto al drago, segno dello zodiaco cinese ritenuto particolarmente propizio. Come che sia, qui è in pieno svolgimento la più grande migrazione interna annuale della storia, con un boom del turismo che, in questa prima festa di primavera di totale riapertura post-Covid, dovrebbe battere tutti i record. Soltanto venerdì scorso, ultimo dell’anno, il sistema dei trasporti ha registrato 195,24 milioni di persone in viaggio (+26,7 per cento rispetto a un anno fa). C’è chi ne approfitta per girare il paese (il sottoscritto ha visitato Yangzhou, la raffinata città dell’ex presidente Jiang Zemin), e chi, come milioni di lavoratori migranti, torna nelle città e nei villaggi d’origine per passare le vacanze in famiglia.
Sempre venerdì, la CCTV1 ha mandato in onda in diretta per oltre quattro ore il tradizionale gala di Capodanno, un pot-pourri ultra-barocco di spettacolari balletti e scenografie sgargianti, zecchino d’oro con caratteristiche cinesi, ripetute zoomate su funzionari di partito seduti in prima fila, peana multietnico all’armonia e alla forza della nazione mentre nel mondo esterno è il caos.
Due cose mi hanno colpito più di altre. Il collegamento da Kashgar (Kashi), il cuore della cultura uigura nella regione cinese del Xinjiang (minuto 26:00): imbellettata, rassicurante e sino-danzante per mostrare al popolo che, dopo una lunga campagna anti-terrorismo, l’area è finalmente pacificata.
E un’esibizione, marziale tosta, di una troupe dell’Esercito popolare di liberazione (minuto 5:50) in cui non c’è più spazio per i rassicuranti caschi blu cinesi, ma solo per portaerei, missili e sommergibili atomici di un paese pronto a versare il sangue, l’apoteosi con un ologramma della Grande muraglia che sorge per abbracciare i soldati, aiutandoli a difendere la nazione.
L’aumento del Pil (+5,2 per cento nel 2023), i successi della sua nuova manifattura (auto elettriche in primis), la crescita della classe media. Il messaggio che il governo di Pechino manda ai cinesi e al mondo è un mix di orgoglio nazionale, sicurezza di sé, fiducia nel futuro. L’anno del drago ci aiuterà a capire se si tratti solo di un’illusione proiettata nello show di Capodanno oppure se il paese ha i fondamentali in regola per proseguire la sua avanzata.
Il primo evento da tenere d’occhio nell’anno del drago sono le liănghuì (两会) ovvero le “due sessioni” della Conferenza politica consultiva del popolo cinese e dell’Assemblea nazionale (Anp) del popolo che si apriranno a Pechino rispettivamente il 4 e 5 marzo prossimo.
In particolare, dai resoconti dei lavori dell’Anp sarà possibile conoscere non solo una serie di importanti leggi approvate dal parlamento cinese, ma anche qualche informazione sul massiccio rimescolamento dei vertici militari, dopo la recente espulsione dallo stesso parlamento di nove generali dell’Esercito popolare di liberazione e la rimozione del ministro della difesa Li Shangfu.
Il Centro studi sulla Cina contemporanea presenterà il suo Rapporto 2024 presso il Politecnico di Milano durante il dibattito “Lo sviluppo della Cina in un mondo che cambia, tra opportunità e de-risking”, giovedì 15 febbraio (9:45-13:00). A questo link la locandina-invito con le informazioni per partecipare.
Un altro appuntamento molto importante sarà il terzo plenum del XX comitato centrale del partito comunista cinese. Si tratta del consesso nel quale la leadership allargata del partito (circa 370 componenti) ogni cinque anni, tra un congresso nazionale e quello successivo, discute di ed elabora le politiche economiche e le riforme da attuare.
Negli ultimi decenni si è sempre svolto (con una sola eccezione, nel 2018) nell’autunno dell’anno successivo al congresso nazionale. Quello del XX congresso (16-22 ottobre 2022) tarda ad arrivare. Potrebbe essere convocato ufficialmente dopo la chiusura delle due sessioni.
Da tenere d’occhio nel 2024 anche i rapporti Italia-Cina. Dopo il rifiuto del governo Meloni di rinnovare il memorandum d’intesa sulla nuova via della Seta, quest’anno è attesa in Cina la visita ufficiale del presidente Sergio Mattarella, politico della prima Repubblica ben consapevole dell’importanza di preservare i rapporti di lunga amicizia tra Italia e Cina.
Da seguire gli eventi, organizzati in entrambi i paesi, legati ai 700 anni dalla morte di Marco Polo, parziale termometro dell’impulso che, da una parte e dall’altra, s’intenderà dare allo sviluppo delle relazioni bilaterali, nell’ambito delle quali quelle culturali, per due paesi del calibro di Italia e Cina, possono svolgere un ruolo importante.
Marco Polo: al via le celebrazioni per i 700 anni dalla morte
Last but not least, le elezioni negli Stati Uniti del 5 novembre 2024. Se, come quasi tutto lascia prevedere, si tratterà ancora una volta di un confronto Biden VS Trump, questo per il partito comunista cinese significherà due cose.
Anzitutto una conferma di quella che propaganda come una “crisi irreversibile” della democrazia liberale, che negli Usa non riesce a selezionare nulla di meglio che un candidato molto indebolito dall’età avanzata (Biden) da contrapporre a uno con caratteristiche spiccatamente anti-democratiche, a tratti eversive.
Secondo, tra i due Pechino “tiferà” (si fa per dire) per Biden, perché la sua politica estera, seppur volta al “contenimento” della Cina, presenta per i cinesi una certa prevedibilità, tanto che nell’incontro tra Xi e Biden del 15 novembre scorso è stato possibile far ripartire il dialogo tra vertici militari e su alcuni importanti dossier. Trump al contrario è imprevedibile nelle sue mosse “diplomatiche” e più aggressivo sul fronte commerciale. Potrebbe anche accelerare quello che a Pechino chiamano il “declino” americano, ma facendo molto male anche alla Cina.
Cosa sto leggendo
Ambasciatore Cina, 'rapporti con l'Italia guidati dal Partenariato globale'
Chasing Calm: The Rising Cost of Spiritual Healing in China Yang Caini
China does not want Donald Trump to come back Jin Jian Guo