La fabbrica del futuro è già in Cina
Con la manifattura intelligente Pechino sta rivoluzionando la sua economia
Diventare leader globale nella manifattura intelligente, (smart manufacturing) utilizzando le nuove tecnologie - intelligenza artificiale, internet delle cose, 5G - per adeguare il sistema produttivo della Cina ai princìpi e alle pratiche della quarta rivoluzione industriale. È questo uno degli obiettivi principali delle politiche industriali del governo di Pechino, delle quali in questo articolo esaminiamo i risultati raggiunti finora e le prospettive relativamente appunto alla smart manufacturing.
Nel 2023, quelli che in Cina chiamano i “tre vecchi” (abbigliamento, mobili, ed elettrodomestici) sono stati soppiantati, come merci più esportate nel mondo, dai “tre nuovi” (veicoli elettrici, batterie agli ioni di litio, pannelli solari). Questo cambiamento ha reso evidente la transizione in corso, da produzioni ad alta intensità di lavoro e basso valore aggiunto caratteristiche degli scorsi decenni a una manifattura che punta sulla qualità e sull’hi-tech.
Il successo delle automobili di BYD, o l’irruzione nel mercato dell’intelligenza artificiale della startup di Hangzhou DeepSeek, così come il processore Kirin 9000 introdotto da Huawei nonostante l’embargo Usa contro la compagnia di Shenzhen, non sono che la punta dell’iceberg dell’ascesa tecnologica della Cina.
Il cuore pulsante dell’avanzata dell’industria cinese è la fabbrica intelligente (smart factory). Secondo uno studio pubblicato a marzo 2025 dal Chongyang Institute for Financial Studies dell’Università Renmin di Pechino, nei prossimi anni la Cina diventerà uno dei leader globali della smart manufacturing, la manifattura intelligente che integra automazione (robot) e internet per:
efficientare i processi;
tagliare i costi;
permettere alle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle dinamiche di mercato;
ridurre la manodopera, in un paese che sta invecchiando rapidamente e che pertanto in futuro avrà meno forza lavoro disponibile.