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Buonasera Antonella, mi dispiace tu abbia trovato la mia argomentazione deludente. In poco tempo, ho cercato di spiegare il punto di vista della Cina. Trattandosi di un paese che ragiona e programma seguendo logiche di lunghissimo periodo, non ho potuto fare a meno di ripercorrere una serie di scelte anche un po' datate, ma a mio avviso essenziali per comprendere la logica cinese.

Sul fatto che esista già un nuovo ordine mondiale non sono d'accordo, anzi, resto dell'idea che senza la spinta forte della Cina nessun altro paese avrebbe trovato la forza e il coraggio di parlare di cambiamento. Ma questa é la mia opinione, che puo' essere o meno condivisa. Buona giornata, Claudia

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innanzitutto grazie per pubblicare questa newsletter. Forse e' la prima volta che trovo deludente l'argomentazione della studiosa intervistata. Probabilmente perche' ha toccato troppi temi e dato giudizi praticamente sull'intera storia politica della RPC. La cosa che colpisce di piu' e' il modo di analizzare i rapporti presi in considerazione ossia in maniera statica e unilaterale. E' innegabile che la Cina ha bisogno di un ambiente internazionale pacifico per sviluppare la propria economia e questo interesse e' condiviso dalla maggioranza dei Paesi del mondo. Non e' la Cina a voler creare un nuovo ordine mondiale: il nuovo ordine e' gia' una realtà'. Se e' vero che la guerra e' la continuazione della politica con altri mezzi ecco che l'azione della Cina puo' essere vista come incessante intessitura di rapporti volti a evitare (o - vista la situazione - limitare) questo esito.

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